I saluti per Ornella
A parti inverse, chissà cos’avrebbe detto Orny di me.
Certamente le sarebbe dispiaciuto; non riesco a immaginare come l’avrebbe espresso, ma il dispiacere sarebbe stato sincero.
Abbiamo passato un tot di anni insieme, nello stesso ufficio… quando ancora avevamo diritto a stare in un ufficio, non in quegli stanzoni di adesso.
Ha esercitato con me tanta pazienza, tolleranza, dall’alto della sua estrema civiltà.
Si lavorava in silenzio, c’era da fare; e ogni tanto ci scappava una chiacchiera. Tra i due, il fanfarone ero io.
Ogni tanto mi stupiva: usciva con un commento, una battuta, un’alzata di ingegno (mai cattiva o inelegante) che non mi aspettavo; e mi divertiva. “Ma, Orny…!”
Aveva circuiti mentali originali, del tutto diversi dai miei.
Se ne stava lì quieta, rispettosa. Sapevamo reciprocamente l’essenziale, ovviamente. Facevamo le nostre cose, ci si raccontava le solite cose normali di tutti i giorni… le mie avventure di podista della domenica, le cui corsette spesso finivano in gloria (rinfresco pantagruelico)…
Nessuno dei due svolgeva un lavoro da artista, anzi: grigetti ambedue, senza che la cosa ci dispiacesse. Orgoglio impiegatizio.
E però lei sporadicamente, ogni tanto emergeva con qualcosa di spiazzante, in senso positivo: proprio perché non me l’aspettavo.
Orny, a parti inverse non so cosa mi avresti detto. E, a parte salutarti, non ti dico niente io: la retorica non serve. Lo sai, che mi dispiace davvero.
Spero che tu adesso stia bene, dopo mesi di sofferenza; e spero di rivederti un giorno.
Adesso la pianto.
Condoglianze davvero sentite alla tua famiglia.
Marco Sanvito (Sanvi)
Lasciato da Marco ("Sanvi") Sanvito il 30/06/2023 15:12:42